Fantastico concorso! Presepi 2016

megafono

Tutti all’opera!
Un bellissimo concorso da non perdere!

“Attingiamo dal presepe la gioia e la pace profonda che Gesù viene a portare nel mondo.” (Papa Francesco)




Avvento – Liturgia

In attesa della venuta di Nostro Signore Gesù Cristo preghiamo con l’Inno proposto nelle domeniche di Avvento. Che la luce portata dal Signore che nasce illumini i nostri cuori e il nostro cammino per avvicinarci con fede e gioia ai nostri fratelli bisognosi di aiuto. Seguiamo l’esempio di Gesù che si è avvicinato a noi, si è fatto uomo.

Tu che la notte trapunti di stelle e di luce celeste orni le menti,
Signore che tutti vuoi salvi, ascolta chi ti implora!

L’acerba sorte dell’uomo ha toccato il tuo cuore:
sul mondo sfinito rinasce il fiore della speranza.
Al vespro volge la storia del mondo;
tu, disposando l’umana natura nell’inviolato grembo di una vergine, sei venuto a salvarci.

Compassionevole, tu sei, Signore, ogni cosa a te piega il ginocchio:
il cielo e la terra adoranti confessano il tuo dominio.

E quando scenderà l’ultima sera, santo e supremo Giudice, verrai:
oh! Non lasciare in quell’ora al Maligno chi si è affidato a te!

A te cantiamo gloria, o Cristo, Re pietoso, con il Padre e lo Spirito nella distesa dei secoli. Amen.




Avvento – Carità

La domanda che si ripete nel Vangelo riportato qui accanto è «Che cosa dobbiamo fare?». Forse è una domanda che anche noi ci facciamo o dovremmo farci. Ecco come commenta questa domanda Papa Francesco all’Angelus del 13/12/2015.
«Che cosa dobbiamo fare?» (Lc 3,10.12.14). Domanda rivolta a Giovanni Battista da tre categorie di persone: primo, la folla in genere; secondo, i pubblicani, ossia gli esattori delle tasse; e, terzo, alcuni soldati. Ognuno di questi gruppi interroga il profeta su quello che deve fare per attuare la conversione che egli sta predicando. La risposta di Giovanni alla domanda della folla è la condivisione dei beni di prima necessità. Cioè, al primo gruppo, la folla, dice di condividere i beni di prima necessità, e parla così: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha, e chi ha da mangiare, faccia altrettanto» (v. 11). Poi, al secondo gruppo, agli esattori delle tasse, dice di non esigere nulla di più della somma dovuta (cfr v. 13). Cosa vuol dire questo? Non fare “tangenti”, è chiaro il Battista. E al terzo gruppo, ai soldati, domanda di non estorcere niente a nessuno ma di accontentarsi delle loro paghe (cfr v. 14). Sono le tre risposte alle tre domande di questi gruppi. Tre risposte per un identico cammino di conversione, che si manifesta in impegni concreti di giustizia e di solidarietà. E’ la strada che Gesù indica in tutta la sua predicazione: la strada dell’amore fattivo per il prossimo.
Da questi ammonimenti di Giovanni Battista comprendiamo quali fossero le tendenze generali di chi in quell’epoca deteneva il potere, sotto forme diverse. Le cose non sono cambiate tanto. Tuttavia, nessuna categoria di persone è esclusa dal percorrere la strada della conversione per ottenere la salvezza, nemmeno i pubblicani considerati peccatori per definizione: neppure loro sono esclusi dalla salvezza. Dio non preclude a nessuno la possibilità di salvarsi. Egli è – per così dire – ansioso di usare misericordia, usarla verso tutti, e di accogliere ciascuno nel tenero abbraccio della riconciliazione e del perdono.
Questa domanda – che cosa dobbiamo fare? – la sentiamo anche nostra. La liturgia di oggi ci ripete, con le parole di Giovanni, che occorre convertirsi, bisogna cambiare direzione di marcia e intraprendere la strada della giustizia, della solidarietà, della sobrietà: sono i valori imprescindibili di una esistenza pienamente umana e autenticamente cristiana. Convertitevi! È la sintesi del messaggio del Battista.




Avvento – La Parola

Vangelo secondo Luca, 3, 1-17
1.Nell’anno decimoquinto dell’impero di Tiberio Cesare, mentre Ponzio Pilato era governatore della Giudea, Erode tetrarca della Galilea, e Filippo, suo fratello, tetrarca dell’Iturèa e della Traconìtide, e Lisània tetrarca dell’Abilène,
2.sotto i sommi sacerdoti Anna e Caifa, la parola di Dio scese su Giovanni, figlio di Zaccaria, nel deserto.
3.Ed egli percorse tutta la regione del Giordano, predicando un battesimo di conversione per il perdono dei peccati,
4.com’è scritto nel libro degli oracoli del profeta Isaia: Preparate la via del Signore, raddrizzate i suoi sentieri!
5.Ogni burrone sia riempito, ogni monte e ogni colle sia abbassato; i passi tortuosi siano diritti; i luoghi impervi spianati.
6.Ogni uomo vedrà la salvezza di Dio!
7.Diceva dunque alle folle che andavano a farsi battezzare da lui: «Razza di vipere, chi vi ha insegnato a sfuggire all’ira imminente?
8.Fate dunque opere degne della conversione e non cominciate a dire in voi stessi: Abbiamo Abramo per padre! Perché io vi dico che Dio può far nascere figli ad Abramo anche da queste pietre.
9.Anzi, la scure è gia posta alla radice degli alberi; ogni albero che non porta buon frutto, sarà tagliato e buttato nel fuoco».
10.Le folle lo interrogavano: «Che cosa dobbiamo fare?».
11.Rispondeva: «Chi ha due tuniche, ne dia una a chi non ne ha; e chi ha da mangiare, faccia altrettanto».
12.Vennero anche dei pubblicani a farsi battezzare, e gli chiesero: «Maestro, che dobbiamo fare?».
13.Ed egli disse loro: «Non esigete nulla di più di quanto vi è stato fissato».
14.Lo interrogavano anche alcuni soldati: «E noi che dobbiamo fare?». Rispose: «Non maltrattate e non estorcete niente a nessuno, contentatevi delle vostre paghe».
15.Poiché il popolo era in attesa e tutti si domandavano in cuor loro, riguardo a Giovanni, se non fosse lui il Cristo,
16.Giovanni rispose a tutti dicendo: «Io vi battezzo con acqua; ma viene uno che è più forte di me, al quale io non son degno di sciogliere neppure il legaccio dei sandali: costui vi battezzerà in Spirito Santo e fuoco.
17.Egli ha in mano il ventilabro per ripulire la sua aia e per raccogliere il frumento nel granaio; ma la pula, la brucerà con fuoco inestinguibile».




Carità in Avvento

new  SOLIDARIETÀ FAMILIARE

“Non accumulatevi tesori sulla terra, dove tignola e ruggine consumano e dove ladri scassinano e rubano; accumulatevi invece tesori nel cielo, dove né tignola né ruggine consumano, e dove ladri non scassinano e non rubano. Perché là dov’è il tuo tesoro, sarà anche il tuo cuore.”
(Matteo 6, 19-21)

 

solidarieta-familiare-avv

Se vuoi fare una donazione per i terremotati
o per i poveri o per i missionari
o per le necessità economiche della parrocchia,
puoi fare un bonifico bancario,
precisando la causale del versamento,

intestato a Parrocchia Sant’Agostino.

IBAN  IT17R0343101603000005123780

 

 

 

 




Liturgia in Avvento

Il tempo di Avvento, dedicato alla preparazione del Natale, è lungo sei settimane anziché quattro come nel rito romano. Inizia la prima domenica dopo il giorno di San Martino (11 novembre) e prevede sempre 6 domeniche (quando il 24 dicembre cade di domenica, è prevista la celebrazione di una Domenica Prenatalizia). Gli ultimi giorni dell’Avvento sono le ferie dell’Accolto e costituiscono la novena di Natale.

Nel rito ambrosiano è previsto il colore morello (un colore simile al viola), tranne nell’ultima domenica (detta “dell’Incarnazione”) nella quale si usa il bianco.

domenica della venuta del Signore
domenica dei figli del regno
domenica delle profezie adempiute
domenica dell’ingresso del Messia
domenica del precursore
domenica dell’Incarnazione