Catechesi 2017-2018

«Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perché a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso». E prendendoli fra le braccia e ponendo le mani sopra di loro li benediceva. Mc 10,14-16




Vuoi collaborare?

Dio Padre, nel tuo grande amore ci hai amato per primo, quando ancora non eravamo nati. Hai posato il tuo sguardo su ciascuno di noi e ci hai chiamati al tuo servizio nell’essere segno del tuo amore per gli altri. Donaci la capacità di esserlo veramente! Cristo Signore, che sei per ogni uomo l’Amore incarnato del Padre e tutta la tua vita è stata un dono per noi, fa’ che la nostra stessa vita sia un dono per il mondo, nelle realtà concrete in cui siamo inseriti: famiglia, scuola, parrocchia… Spirito d’amore, che susciti vocazione nella tua Chiesa, fa’ risuonare la tua voce nel mio cuore e fammi capire il posto che devo occupare in essa. Già da adesso voglio irnpegnarmi nel mio piccolo a vivere la tua amicizia e così essere tuo testimone. O Maria, che hai fatto della tua vita un Magnificat al tuo Signore, sii sempre vicina nel mio cammino secondo il progetto di Dio.  
Amen

Non ci pensare due volte!

Chiama!

Marco e Saul saranno felici di accoglierti,

raccontarti la loro esperienza e rassicurarti

… qualunque collaborazione tu ti senta di poter offrire,

sapranno convincerti che non è difficile, non è troppo impegnativo,

ed è una bella occasione per essere comunità e crescere insieme.

Ti aspettiamo!

 

Saul    – Referente per la celebrazione della domenica alle 10.00
              3331677132

Marco – Referente per la celebrazione della domenica alle 11.30 
              3298013262




Puoi farlo anche tu!

COMUNICAZIONE DEL CENTRO D’ASCOLTO

Sono Gilberto e sono il coordinatore del Centro d’Ascolto Parrocchiale Sant’Agostino.
Il Centro si occupa principalmente di aiutare, ove è possibile, le persone che si trovano in difficoltà o perché sole, o perché poche informate su come risolvere alcune piccoli problemi burocratici, o perché hanno scarse risorse economiche.
Per affrontare questi temi al Centro necessiterebbe avere una collaborazione di volontari che offrano la loro disponibilità anche di poche ore settimanali o mensili. Questo sarebbe sufficiente per attivare delle opere caritative all’interno del nostro territorio parrocchiale.
Attualmente non possiamo dar corso a tutte queste iniziative per l’esiguo numero dei volontari presenti, per ora ci dedichiamo solo a mettere in contatto tra loro persone che chiedono di lavorare e quelle che offrono un lavoro (non siamo un’agenzia di collocamento ma cerchiamo unicamente di dare l’occasione di incontrarsi). Altro compito svolto è quello di aiutare i parrocchiani che stentano ad arrivare, per così dire, alla terza settimana con un piccolo aiuto economico, questo grazie alle offerte raccolte dalla “Solidarietà Familiare”. A proposito di Solidarietà Familiare, faccio un appello ad iscrivervi a questo gruppo con l’impegno di offrire (in forma anonima in busta chiusa) anche una modesta cifra mensile. A volte può essere sufficiente accantonare 35 centesimi al giorno per un’offerta mensile, quello che conta è il numero dei partecipanti a questo gruppo, se si è in tanti ………. la raccolta mensile potrà essere più consistente.

Per offrire la propria collaborazione come volontari, o per iscriversi alla Solidarietà Familiare, rivolgersi o in sacrestia o agli uffici parrocchiali.

Grazie




Una fede che non ascolta lo Spirito Santo …

Prima di prendere una decisione, occorre fare un discernimento, lasciandosi cioè interpellare, anzi “inquietare” dallo Spirito Santo. Se no, ha avvertito papa Francesco lunedì 29 maggio 2017 durante la sua omelia mattutina nella “Domus Sanctae Marthae”, riportata dalla Radio Vaticana, la fede diventa “ideologica”.

Papa: Una fede che non ascolta lo Spirito Santo diventa ideologica

Omelia nella Casa Santa Marta, lunedì 29 maggio 2017

Prima di prendere una decisione, occorre fare un discernimento, lasciandosi cioè interpellare, anzi “inquietare” dallo Spirito Santo. Se no, ha avvertito papa Francesco lunedì 29 maggio 2017 durante la sua omelia mattutina nella “Domus Sanctae Marthae”, riportata dalla Radio Vaticana, la fede diventa “ideologica”.
“Lasciarsi inquietare dallo Spirito Santo”, ha sottolineato il Papa, non è “sentimentalismo”, perché andare “sulla strada giusta non è sentimentalismo”.
“Sentire e discernere: discernere quello che sente il mio cuore, perché lo Spirito Santo è il maestro del discernimento”, ha proseguito Jorge Bergoglio, il primo romano Pontefice della storia “figlio” della spiritualità ignaziana.
“Una persona che non ha questi movimenti nel cuore, che non discerne cosa succede, è una persona che ha una fede fredda, una fede ideologica”, così ha proseguito il Papa, che ha ribadito: “La sua fede è un’ideologia, tutto qui.”
Fondamentale è quindi interrogarsi sul proprio rapporto con lo Spirito Santo. “Chiedo che mi guidi per il cammino che devo scegliere nella mia vita e anche tutti i giorni? Chiedo che mi dia la grazia di distinguere il buono dal meno buono?”, ha detto Francesco, che ha fatto anche un cenno alla tentazione sotto l’apparenza del bene e ha invitato quindi i presenti nella Cappella di Santa Marta a chiedere “questa grazia di ascoltare quello che lo Spirito dice alla nostra Chiesa, alla nostra comunità, alla nostra parrocchia, alla nostra famiglia”.
Papa Francesco aveva iniziato la sua riflessione partendo dalla Prima Lettera, presa dagli Atti degli Apostoli (19,1-8), che racconta quella che il Pontefice ha chiamato “la Pentecoste di Efeso”. La prima comunità efesina — “gente buona, gente di fede”, ha detto il Papa — prima dell’arrivo di Paolo e dell’imposizione delle mani ignorava infatti il dono dello Spirito Santo.
Lo Spirito Santo, il Paraclito promesso da Gesù, muove infatti i nostri cuori. E quindi occorre porsi la domanda, se sono “capace” di ascoltarlo. “Certi cuori, se noi facessimo un elettrocardiogramma spirituale il risultato sarebbe lineare, senza emozioni”, ha osservato il Papa, che come esempio ha menzionato i dottori della legge. “Erano credenti in Dio, sapevano tutti i comandamenti, ma il cuore era chiuso, fermo, non si lasciavano inquietare.”




Lo Spirito Santo compagno di cammino

“Lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano.” Lo ha sottolineato papa Francesco in una omelia della Messa mattutina. Ma occorre avere il cuore aperto, ha ricordato il Pontefice nella Cappella della Casa Santa Marta. Infatti, lo Spirito “in un cuore chiuso non può entrare”.

“Lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano”

Omelia di papa Francesco nella Casa di Santa Marta, lunedì 22 maggio 2017

“Lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano.” Lo ha sottolineato papa Francesco nella sua omelia della Messa mattutina di lunedì 22 maggio 2017, riportata dalla Radio Vaticana. Ma occorre avere il cuore aperto, ha ricordato il Pontefice nella Cappella della Casa Santa Marta. Infatti, lo Spirito “in un cuore chiuso non può entrare”.

Nella sua riflessione sull’odierno Vangelo di San Giovanni (15, 26-16, 4a), in cui Gesù promette ai suoi discepoli di mandare “lo Spirito della verità”, il Pontefice ha spiegato che lo Spirito Santo “ci dà la sicurezza di essere salvati da Gesù”. Infatti, “senza lo Spirito, nessuno di noi è capace di dirlo, di sentirlo, di viverlo”, ha detto il Papa, anzi il Paraclito “ci accompagnerà verso la Verità piena”.

Per questo, “lo Spirito Santo è il compagno di cammino di ogni cristiano, anche il compagno di cammino della Chiesa”, ha proseguito il Pontefice, che ha sottolineato che si tratta di un “dono”, “il grande dono di Gesù”, quello che “non ci fa sbagliare”.

E la dimora dello Spirito Santo, ha detto Papa Francesco, è “il cuore” di ogni essere umano. Ma, “in un cuore chiuso non può entrare”, ha spiegato il Papa, aggiungendo che “le chiavi per aprire il cuore” non sono in vendita, poiché “è un dono anche quello”.

A questo punto, Francesco ha proposto un esame di coscienza: “Chiedo al Signore la grazia che il mio cuore sia aperto?”, “cerco di ascoltare lo Spirito Santo, le sue ispirazioni, le cose che Lui dice al mio cuore perché io vada avanti nella vita di cristiano, e possa testimoniare anche io che Gesù è il Signore?”

Il Papa ha anche suggerito una preghiera per avere il cuore aperto. “Signore, aprimi il cuore perché io possa capire quello che Tu ci hai insegnato. Perché io possa ricordare le Tue parole. Perché io possa seguire le Tue parole. Perché io arrivi alla verità piena”, ha pregato Francesco.