Speciale Avvento – Tutte le iniziative

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«Fate la vostra strada. Siate giovani in cammino, che guardano gli orizzonti, non lo specchio»
(Papa Francesco, 6 ottobre 2018)
L’oratorio inviterà i ragazzi ad alzare lo sguardo al Cielo e a sentirsi già parte di qualcosa di meraviglioso che ci attende lassù.

 

 

Domenica inizia il tempo di Avvento ambrosiano, tempo in cui riscoprire che “viviamo vigilando nell’attesa”. Noi vorremmo dire ai ragazzi che l’attesa ha il suo compimento e che abbiamo ricevuto in dono una “Meta” che ci appartiene e che siamo anche noi gli “attesi”.

Via così… sì, ma verso dove? Abbiamo già invitato i ragazzi a partire, per far parte di un popolo in pellegrinaggio. Prima di chiedere di essere costanti nel cammino, ci impegniamo ad allargare i confini e gli orizzonti.
Nel tempo di Avvento in oratorio noi annunciamo la meta e la destinazione del grande viaggio che è la vita. è la grande opportunità della vita dei discepoli del Signore che, insieme, percorrono la stessa “via”, anche se ognuno “fa” la sua strada!
In Avvento sentiremo spesso risuonare l’invito: «Preparate la via». Per l’oratorio questo significherà aiutare i ragazzi ad alzare lo sguardo e a rallegrarsi, come ci chiede il Signore Gesù, perché «i vostri nomi sono scritti nei cieli» (Lc 10, 20b)!

Tutto cambia se cambia la prospettiva. Chi oggi dice ai ragazzi che la loro vita durerà per sempre? Chi gli ricorda che la venuta del Signore Gesù in mezzo a noi porta con sé dei doni, fra i quali la certezza di essere amati da Dio e da Lui così desiderati che nessuno mai ci potrà «rapire» dalla sua mano (cfr. Gv 10, 28-30)? In Avvento daremo ai ragazzi la prospettiva del Cielo. Di solito puntiamo sui “buoni propositi”, sulle “azioni buone” da proporre ai ragazzi per l’Avvento o per i tempi forti. Certo, queste non devono mancare, soprattutto perché l’educazione alla carità è la priorità di ogni educazione cristiana. Il nostro cuore di educatori si compiace quando vediamo i ragazzi crescere bene proprio perché fanno il bene. Ma in gioco c’è molto di più. Per questo il Verbo si è fatto carne, per questo la Parola di Dio ha preso corpo e voce in Gesù, il Figlio di Dio incarnato. Abbiamo ricevuto la sua stessa gloria e dignità di figli e ci è stata data la grazia che illumina ogni cosa. Parole difficili che siamo chiamati a trasmettere con semplicità, come parole buone. Come ha fatto Gesù? Lui, vedendo i suoi discepoli tornare dal loro cammino e dalla loro missione (cfr. Icona dell’anno oratoriano Lc 10), dopo che avevano compiuto azioni buone, ha saputo dire: “bene, bravi, ottimo… ma rallegratevi piuttosto perché l’amore di Dio vi custodirà per sempre”. L’oratorio si impegna a trovare quelle parole buone, quelle parole giuste che possano essere un segno di speranza per un domani che è già qui e ora.

L’oratorio inviterà i ragazzi ad alzare lo sguardo al Cielo e a sentirsi già parte di qualcosa di meraviglioso che ci attende lassù. Prenderemo sul serio il significato profondo del tempo di Avvento che richiama la destinazione ultima, la più grande che l’umanità e ogni singola persona possano mai immaginare. Ci è stata rivelata, per grazia, dal Figlio di Dio venuto nel mondo e fattosi uomo.

Il mistero dell’Incarnazione sarà davvero capace di illuminare, di luce propria, la vita di ciascuno. Il Natale sarà ancora una volta l’incontro con Gesù che nasce e che potrà essere ancora più “familiare” perché avremo chiesto ai ragazzi di abituarsi a guardare il Cielo e a riconoscersi in esso. Il nome di Gesù viene associato al nostro nome e capiamo che il suo destino è ormai anche il nostro!

SCRITTO DA: Vanda Tulli

Parrocchia Sant'Agostino

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