Il Cammino Neocatecumenale
Iniziato da Kiko Argüello e Carmen Hernández a Madrid, il Cammino è presente nella nostra parrocchia dal 1975.
Si propone come “una delle modalità di attuazione diocesana dell’iniziazione cristiana e dell’educazione permanente nella fede” attraverso:
1) il “neocatecumenato” o catecumenato post-battesimale;
2) l’educazione permanente della fede;
3) il catecumenato;
4) il servizio della catechesi.
Il Cammino si attua in piccole comunità e ha come momenti settimanali la celebrazione della Parola di Dio (nella nostra parrocchia: martedì o mercoledì) e la celebrazione dell’Eucaristia il sabato sera alle ore 21.
Per informazioni generali sul Cammino vedi: www.camminoneocatecumenale.it
Per avere informazioni sul Cammino nella nostra parrocchia ci si può rivolgere al responsabile Aldo Molinari (aldo.molinari@transplan.it) o al Parroco.
Gli incontri saranno tenuti da equipe di catechisti
delle Comunità Neocatecumenali di Sant’Agostino,
con la presenza di un sacerdote.
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Nella mattinata di oggi, sabato 27 gennaio 2024, Papa Francesco ha ricevuto in udienza privata l’Equipe Internazionale Responsabile del Cammino Neocatecumenale: l’iniziatore Kiko Argüello, Padre Mario Pezzi e la Sig.na Ascensión Romero.
Nel corso dell’udienza, l’Equipe ha informato il Santo Padre della Convivenza Mondiale, appena conclusa, con oltre 1.000 itineranti, responsabili delle 136 nazioni, dove è presente il Cammino Neocatecumenale, e i Rettori dei 120 Seminari Diocesani Missionari Redemptoris Mater e gli hanno raccontato di aver vissuto alcuni giorni di profonda comunione nel Signore e di aver visto, attraverso le esperienze degli itineranti, la potenza dello Spirito Santo che agisce in tanti lontani dalla Chiesa che si rallegrano di aver incontrato l’amore di Dio in Gesù Cristo.
Nella conversazione il Santo Padre ha ricordato la Serva di Dio Carmen Hernandez ed ha ringraziato e incoraggiato l’Equipe a proseguire l’opera di evangelizzazione che stanno portando avanti in tutto il mondo e con i Seminari Redemptoris Mater.
Articolo dal sito www.vaticannews
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50 anni del Cammino
A Tor Vergata con Papa Francesco
Il Papa: per annunciare bisogna rinunciare al mondo
Gianni Cardinale sabato 5 maggio 2018
Il discorso di Francesco ai 100mila giunti a Tor Vergata, con il fondatore Kiko Arguello, per un “Te Deum” di ringraziamento per i 50 anni di missione nella Chiesa
Papa Francesco sul palco a Tor Vergata (Siciliani)
La missione è la “priorità” della “Chiesa oggi”. E per essere missionaria la Chiesa deve essere “svincolata da potere e denaro, libera da trionfalismi e clericalismi”, deve essere “sorella dell’umanità” evitando il “proselitismo”, e deve “amare le culture e le tradizioni dei popoli, senza applicare modelli prestabiliti”.
È stata una piccola enciclica sull’evangelizzazione e la missione il discorso che papa Francesco ha tenuto questa mattina nella spianata di Tor Vergata (TESTO INTEGRALE), a Roma, dove ha avuto luogo l’Incontro del Cammino Neocatecumenale, in occasione del 50° anniversario di fondazione. Davanti a oltre 100mila membri del movimento provenienti da tutto il mondo, papa Francesco ha benedetto le croci e consegnato ai responsabili 34 nuove missio ad gentes che porteranno il Vangelo nelle varie parti del mondo. Inoltre, il Papa ha inviato alcune comunità delle parrocchie di Roma a portare la loro missione di fede e di aiuto nelle periferie della capitale.
Il fondatore Kiko Arguello, spagnolo: il Cammino è nato nelle periferie di Madrid (Siciliani)
All’evento, animato dal fondatore Kiko Arguello, hanno partecipato 16 cardinali e una novantina di vescovi.
Nel suo discorso, interrotto più volte dagli applausi, papa Francesco si è detto “felice” dell’incontro e ha ringraziato Dio e i presenti per “il ‘sì’ che avete detto, per aver accolto la chiamata del Signore a vivere il Vangelo e ad evangelizzare”. “Un grande grazie” poi lo ha rivolto “anche a chi ha iniziato il Cammino neocatecumenale cinquant’anni fa”. E poi “un grazie importante” a quanti stanno per andare in missione. E a questo proposito il pontefice ha voluto appunto dire qualcosa “sulla missione, sull’evangelizzazione, che è la priorità della Chiesa oggi”. Lo ha fatto prendendo spunto da un versetto del Vangelo di Matteo, quando Gesù dice: “Andate dunque e fate discepoli tutti i popoli”.
Il Cammino Neocatecumenale è presente nei cinque continenti: all’incontro di oggi erano arrivati da tutto il mondo (Siciliani)
“Andate”, dice Gesù. Perché “la missione chiede di partire”, anche se “nella vita è forte la tentazione di restare, di non prendere rischi, di accontentarsi di avere la situazione sotto controllo”. Non è un invito che “autorizza trasferte ridotte o viaggi rimborsati”. Quello di Gesù è “un invito chiaro a essere sempre in uscita, pellegrini nel mondo alla ricerca del fratello che ancora non conosce la gioia dell’amore di Dio”. Ma per andare “bisogna essere agili, non si possono portar dietro tutte le suppellettili di casa”, “bisogna essere leggeri”. Insomma: “per annunciare bisogna rinunciare”. Infatti “solo una Chiesa che rinuncia al mondo annuncia bene il Signore”. Solo una Chiesa “svincolata da potere e denaro, libera da trionfalismi e clericalismi testimonia in modo credibile che Cristo libera l’uomo”. E “chi, per suo amore, impara a rinunciare alle cose che passano, abbraccia questo grande tesoro: la libertà”.
Il palco di Tor Vergata per l’incontro del Papa con i neocatecumenali (Siciliani)
“Andate”, la parola di Gesù, ha aggiunto il Papa, “ci dice ancora una cosa: che si coniuga al plurale”. Infatti è “pienamente missionario non è chi va da solo, ma chi cammina insieme”. Così nella fede e nella missione “si va avanti insieme, senza isolarsi e senza imporre il proprio senso di marcia, uniti, come Chiesa, coi Pastori, con tutti i fratelli, senza fughe in avanti e senza lamentarsi di chi ha il passo più lento”. E si va avanti “con cura e rispetto per il cammino di ciascuno e senza forzare la crescita di nessuno, perché la risposta a Dio matura solo nella libertà autentica e sincera”.
Un incontro di festa, musica e canti (Siciliani)
A questo punto il Pontefice è passato alla seconda parte del versetto di Gesù riportato da Matteo: “Fate discepoli”. “Ecco la missione” – ha commentato – Non dice: conquistate, occupate, ma ‘fate discepoli’, cioè condividete con gli altri il dono che avete ricevuto, l’incontro d’amore che vi ha cambiato la vita”. Missione è “riscoprirsi parte di una Chiesa discepola”. Perché “la Chiesa è maestra, ma non può essere maestra se prima non è discepola, così come non può esser madre se prima non è figlia”. “Ecco la nostra Madre: una Chiesa umile, figlia del Padre e discepola del Maestro, felice di essere sorella dell’umanità. – ha aggiunto Papa Francesco – E questa dinamica del discepolato – il discepolo che fa discepoli – è totalmente diversa dalla dinamica del proselitismo”. Infatti “non contano gli argomenti che convincono, ma la vita che attrae; non la capacità di imporsi, ma il coraggio di servire”. “E voi – ha proseguito rivolgendosi ai neocatecumenali – avete nel vostro “DNA” questa vocazione ad annunciare vi vendo in famiglia, sull’esempio della santa Famiglia: in umiltà, semplicità e lode. Portate quest’atmosfera familiare in tanti luoghi desolati e privi di affetto. Fatevi riconoscere come gli amici di Gesù. Tutti chiamate amici e di tutti siate amici”.
In oltre 100mila da tutto il mondo gremivano la spianata di Tor Vergata (Siciliani)
“Andate e fate discepoli tutti i popoli”, ha detto Gesù. E “quando Gesù dice tutti sembra voler sottolineare che nel suo cuore c’è posto per ogni popolo”, ha spiegato Papa Francesco. Di qui l’invito ad essere “appassionati di umanità, collaboratori della gioia di tutti”, ad essere “autorevoli perché prossimi, ascoltabili perché vicini”. “Amate le culture e le tradizioni dei popoli, senza applicare modelli prestabiliti. – ha sottolineato – Non partite dalle teorie e dagli schemi, ma dalle situazioni concrete: sarà così lo Spirito a plasmare l’annuncio secondo i suoi tempi e i suoi modi. E la Chiesa crescerà a sua immagine: unita nella diversità dei popoli, dei doni e dei carismi”.
Infine Papa Francesco ha ribadito che il carisma dei neocatecumenali “è un grande dono di Dio per la Chiesa del nostro tempo”. E ha concluso: “Ringraziamo il Signore per questi cinquant’anni. E guardando alla sua amorevole fedeltà, non perdete mai la fiducia: Egli vi custodirà, spronandovi al tempo stesso ad andare, come discepoli amati, verso tutti i popoli, con umile semplicità. Vi accompagno e vi incoraggio: andate avanti! E, per favore, non dimenticatevi di pregare per me. Grazie!”.
Il fondatore Kiko Arguello sul palco con papa Francesco (Siciliani)
Video completo della celebrazione con il Papa
Papa Francesco e i Neocatecumenali:
presentato l’evento per celebrare
50 anni di Cammino
Papa Francesco e Kiko Arguello
Foto: L’Osservatore Romano, ACI Group
Di Veronica Giacometti
CITTÀ DEL VATICANO , 08 settembre, 2017 / 12:00 AM
Papa Francesco ribadisce il suo appoggio al Cammino Neocatecumenale durante un’udienza privata all’iniziatore, Kiko Argüello, avvenuta lunedì 4 settembre, in Vaticano, insieme a padre Mario Pezzi. Parte di questa équipe responsabile internazionale di iniziazione cristiana era Carmen Hernández, co-iniziatrice insieme a Kiko, scomparsa il 19 luglio 2016. L’8 maggio 2018 cadrà il cinquantesimo anniversario del Cammino Neocatecumenale e Kiko Arguello ha voluto presentare al Pontefice il grande evento internazionale.
L’evento dovrebbe aver luogo a Tor Vergata, alla periferia di Roma, dove San Giovanni Paolo II celebrò la Gmg del 2000, nel giorno della festa della Vergine di Pompei e della Nostra Signora di Luján, patrona dell’Argentina. Durante l’incontro saranno inviate delle comunità in missione nelle parrocchie che lo necessitano. Le comunità inviate hanno terminato questo percorso di educazione alla fede e, su richiesta dei parroci, sostengono le altre parrocchie nell’evangelizzazione ai lontani, solitamente nelle zone più degradate delle città.
“Il Papa – riferisce un comunicato stampa ufficiale del cammino – ha accolto con favore l’invito e ha espresso il desiderio di partecipare all’incontro, chiedendo anche di presentare il progetto al suo vicario di Roma, monsignor Angelo De Donatis, per iniziare quanto prima i preparativi. Il Pontefice ha inoltre esortato Kiko e padre Mario a proseguire nell’impegno per l’evangelizzazione e ha riconosciuto i frutti che il Cammino porta in tutto il mondo”.
Annotazioni (1988-2014)
Kiko Argüello
E’ uscito, il 20 settembre, in Spagna, un nuovo libro di Kiko Argüello. S’intotola “Anotaciones (1988-2014)”.
Riportiamo la descrizione del libro dal sito della casa editrice (http://bac-editorial.es/normal/1496-anotaciones-1988-2014.html):
http://bac-editorial.es/index.php?controller=attachment&id_attachment=1048
L’iniziatore del Cammino Neocatecumenale presenta il nuovo volume “Annotazioni” che raccoglie riflessioni, preghiere, poesie dal 1988 al 2014 e racconta della prossima missione di evangelizzazione in tutto il mondo.
“Nel mio petto, Signore, hai aperto una fessura. È un abisso oscuro, un universo che ti anela. In esso mi perdo e soffro”. “Concedimi di volerti bene, Signore”. “Arma del cristiano, la preghiera”. Sono solo alcune delle 506 preghiere, riflessioni, poesie, pensieri, che Kiko Argüello ha annotato su un piccolo taccuino per circa 25 anni e che ora vengono rese pubbliche in questo libro. “Annotazioni”, il secondo dopo il libro del 2012 “Il Kerygma. Nelle baracche con i poveri”.