L’oratorio in quei primi tempi, si svolgeva in S.Agostino, ma era interparrocchiale e si chiamava Oratorio S. Gioachimo, che era la parrocchia titolare anche sul nostro territorio, e funzionava solo nei giorni festivi.
Il primissimo Oratorio interparrocchiale
Famose a quei tempi erano le grandi gite che l’oratorio organizzava; la prima avvenne Il 23 maggio 1907 e vi parteciparono 356 persone, soprattutto ragazzi e giovani, gli scouts, la banda musicale e la sezione ginnastica. Una curiosità: vi partecipò anche il Gruppo Antiblasfemo, nato da poco.
Fino al 1914 la figura di Direttore dell’Istituto e di Parroco coincideva; solo in quell’anno fu deciso di insediare a tempo pieno un Parroco dedito esclusivamente all’azione pastorale, e fu Don ALBINO CARMAGNOLA, allievo diretto di Don Bosco nell’oratorio torinese di Valdocco, che restò nostro Parroco fino al 1920.
Don Albino Carmagnola, 1° Parroco di S. Agostino
Fu lo stesso Card. Ferrari a procedere alla nomina nella Curia Arcivescovile, andando ad aprire il proprio armadio privato, traendone il berretto prepositurale e ponendolo sul capo di Don Albino.
La prima “benedizione delle case”, in Avvento, la volle condurre egli stesso per “fare la personale conoscenza delle famiglie affidate alla mia cura spirituale” come scrisse nell’avviso di presentazione, e lo tenne impegnato per 6 ore al giorno dal 1°al 23 dicembre per visitare 1250 famiglie.
A conclusione riportò questa sua impressione, che letta alla luce dell’odierna situazione, appare a noi quasi inverosimile: “su oltre 1500 famiglie visitate si possono contare sulle dita di una mano quelle che rifiutarono la benedizione(!), tutte le altre la ricevettero in ginocchio. Anzi da qualche casa che era stata saltata, forse perché un poco nascosta, si corse dietro al sacerdote pregandolo di ritornare sui suoi passi. Inoltre portai la benedizione anche negli stabilimenti e nelle aziende. Problemi trovati? Sì: molta disoccupazione e miseria!
Curiosa anche la seguente notizia del periodico parrocchiale “In Famiglia”:
il 15 aprile si portò la comunione ai malati con un lungo corteo che accompagnava il SS Sacramento lungo quasi tutte le vie della Parrocchia e quasi tutti si scoprirono il capo e s’inchinarono riverenti (!). Certamente Il lavoro pastorale era impegnativo; il “Liber Chronicus” cioè la cronaca della vita parrocchiale, afferma: Il Prevosto predica quattro o cinque volte ogni domenica e ancora soprattutto in maggio, giugno, ottobre e in tante circostanze; i parrocchiani di S.Agostino, avendo questo vantaggio, sarebbero inescusabili se non conoscessero Gesù Cristo.
“Assistente” dell’Oratorio dal 1914 al 1925 fu DON GIUSEPPE ACERBI (a sinistra nella foto in basso con gli Esploratori Cattolici”), che ne organizzò la vita e le attività soprattutto di domenica: al mattino S.Messa e giochi fino a pranzo; al pomeriggio Dottrina, cioè catechismo: e a seguire teatro o cinema (muto ovviamente); la sera, dedicata alle famiglie, vedeva andare in scena la filodrammatica oppure la banda musicale.
Il segno distintivo dell’azione pastorale di Don Acerbi fu il rapporto personale che seppe intessere con ciascun ragazzo; molta parte della sua giornata consisteva in dialoghi e conversazioni con i giovani oratoriani, quasi sempre conclusi con una bella Confessione.
D. Acerbi fu anche l’inventore della colazione per tutti dopo la S. Messa domenicale, che veniva celebrata alle 7.00 del mattino (!): i ragazzi, uscendo dalla porticina laterale della Chiesa, trovavano i loro animatori che distribuivano in autunno la “busecchina” (castagne secche cotte nel latte), d’inverno polenta, a volte con pesce o carne, e nelle altre stagioni una freschissima focaccina: una a ciascuno e via…ma molti rientravano in Chiesa dalla via Copernico per poter fare il bis!
Fu inoltre instancabile organizzatore di gite, in treno ed in battello, spesso con pernottamento…nelle stalle, sulla paglia, con solo una coperta addosso. Apparentemente scomodo e disagevole, eppure i ragazzi si divertivano un sacco ed erano felici di ritornare la volta successiva, sempre di più, anche se il ritrovo era alle 4.30 (!): i numeri parlano di gite con 400-500 ragazzi, quattro o cinque vagoni aggiunti al treno, con accompagnamento della banda e alla fine, tutti riuniti in oratorio, prima una preghiera dinnanzi alla statua di Maria Ausiliatrice e poi una bella fetta di anguria, rossa come il fuoco, che concludeva la bella giornata.
E come non ricordare le tasche della veste talare di Don Acerbi? (Ebbene sì, a quel tempo i sacerdoti vestivano con una tonaca nera lunga fino ai piedi e giocando a calcio nascondevano il pallone tra le scarpe e la veste ed era difficile riconquistarlo…), Be’ le sue tasche erano enormi, profonde e…sempre piene di caramelle, castagne, fichi secchi, che distribuiva ai suoi ragazzi per ogni “buona azione” che vedeva fare da loro.
Il giorno di San Biagio – 3 febbraio – distribuiva i panettoni che erano avanzati da Natale, così come da schietta tradizione milanese e, anche se sapevano un po’ di naftalina (li aveva tenuti nell’armadio dei vestiti), i ragazzi lo mangiavano come “benedizione per la gola”!
Un giorno si presenta a casa del Presidente degli ex allievi dell’Oratorio un tizio, il quale, per cattiveria o per fare uno scherzo di cattivo gusto, avvisa la moglie che il marito Eugenio Basini è stato arrestato. Costernazione della famiglia, che si rivolge a Don Acerbi. Questi si precipita al Commissariato, dove il Funzionario, fatte delle ricerche, gli dice: “Mah, qui non risulta niente, ma mi dica: si tratta di persona “molto alta”? “Per niente, ribatte Don Acerbi, anzi è piuttosto piccolo” “No, intendevo dire se si tratta di persona “altolocata”, importante…” “Ma certamente! E’ il Presidente degli ex allievi dell’Oratorio!” “Ah beh, allora…mi interesserò meglio”. Il giorno dopo, prima della S. Messa, Don Acerbi invita tutti a una preghiera perché Basini torni presto e, prima ancora che termini la preghiera, ecco in fondo alla chiesa apparire Basini, che non era mai stato arrestato…e Don Acerbi: “Eccolo il nostro Basini; è la Madonna che ci ha fatto questa grazia prima ancora che terminasse la preghiera! E ora insieme diciamo un Ave Maria di ringraziamento!”
Il secondo parroco di S.Agostino fu Don FERDINANDO RAMELLI (1920-1933), milanese
Nel Liber Chronicus il nuovo Parroco traccia una sintesi interessante dei gruppi operanti in Parrocchia:
1. La banda musicale, che tiene le prove 5 sere a settimana ed è formata da 55 persone;
2. La Compagnia drammatica che annovera 20 giovani;
3. L’Associazione Exallievi dell’Oratorio, che si ritrovano a Pasqua, Natale e S.Giuseppe (onomastico di Don Acerbi);
4. Il Circolo di Cultura S.Agostino, che si raduna ogni sera per discussioni sui temi di attualità, lettura di giornali e riviste e conferenze di cultura. Raduna circa 60 giovani;
5. L’Unione Giovani “Domenico Savio” con 45 ragazzi dai 12 anni in su;
6. La compagnia San Luigi Gonzaga con un centinaio di soci, che hanno il compito di animare le liturgie parrocchiali,
7. Le madri cristiane, gruppo che conta 130 mamme che ogni mese si ritrovano per una conferenza su problematiche educative e sociali;
8. Le Donne cattoliche, circa 120 che operano in particolar modo a favore delle Missioni;
9. Il Circolo Auxilium della Gioventù Cattolica con 85 socie per la pratica costante della vita cristiana, attive per le Processioni, l’Adorazione Eucaristica e le Missioni;
10. Le Figlie di Maria con 250 socie che curano la preparazione e lo svolgimento di tutte le feste Mariane. Sono completamente vestite di bianco;
11. Le Angiolette, bambine da 5 a 8 anni, che partecipano alla Dottrina e pregano insieme; la loro festa è quella del Santo Bambin Gesù all’Epifania;
12. La “Conferenza di San Vincenzo”, per aiutare economicamente le famiglie indigenti (nel 1921: 55 famiglie) e i poveri della parrocchia;
13. La Pia Opera del pane di S.Antonio, che sovvenziona le persone bisognose della parrocchia con distribuzione di cibo o danaro;
14. La Biblioteca circolante che ha 150 famiglie abbonate per la lettura di libri di cultura, romanzi edificanti e volumi scolastici;
15. La Buona Stampa con 30 giovani che prestano il servizio di vendita giornali cattolici alle porte della Basilica dalle 6.30 alle 19.30: circa 250/260 giornali venduti ogni domenica;
16. Il Bollettino Parrocchiale “In Famiglia”, stampato in numero di 2.000 copie, distribuito gratuitamente a domicilio presso le famiglie da un gruppo di volontari: è l’organo parrocchiale che dà gli avvisi, esorta alle devozioni eucaristiche e quelle a Maria, e tiene i rapporti tra fedeli e parrocchia. Come si sosteneva? Con un po’ di pubblicità (le “réclames”) e con le offerte;
17. La Lega dei Padri di Famiglia, sede locale di un’istituzione cittadina:
18. Il Patronato catechistico, che provvede i testi scolastici ai bambini poveri e cura le proiezioni dei films dopo la Dottrina del giovedì;
19. Il Consiglio Parrocchiale che affianca il Parroco con riunioni mensili di programmazione e di organizzazione;
20. Opera di S.Agostino per la conversione dei figli discoli (!) e per la perseveranza dei buoni;
21. Associazione dei Devoti di Maria SS. Ausiliatrice, che ogni 24 del mese commemora la Madonna di Don Bosco con la Comunione e la Benedizione solenne eucaristica.
Perché questo lungo elenco?
Un po’ per curiosità, un po’ per mostrare la vitalità della nostra Parrocchia degli anni ’20, ma anche per offrire uno spunto all’attuale Consiglio Pastorale, affinché valuti se, mutatis mutandae (= pur essendo cambiato il contesto sociale e religioso), possa esserci ancora qualcosa di buono in tutte quelle iniziative…